- Ehi...
- Mmm...
- Dai, spiegami. Perchè non sei venuta a vedermi al cinema?
- John Wick, ti prego. Lasciamo dormire…
- No, devi dirmelo. Perchè hai aspettato che uscissi in DVD, accidenti a te?
- Uff… Pensavo fossi un filmetto d’azione di bassa lega, di quelli che Keanu Reeves ha fatto di recente, va bene?
- Intendi come “47 Ronin”?
- Sì, dai… Quei film da cui non ti aspetti nulla e che riescono comunque a deluderti. Però si è fatto parlare un gran parlare di te, volevo toccare con mano.
- E quindi?
- Ok, non sei niente male. Se piaci anche a Jean Claude Van Gogh ci sarà un motivo... Sei un film d’azione duro e puro, ben bilanciato e con una regia inaspettatamente raffinata, almeno all’inizio.
- Ti è piaciuto come ho cominciato, sì?
- Oh, sì. Una narrazione efficace, che non si perde in chiacchiere ma non tralascia nessun particolare. E mi piace molto l’idea di una élite criminale underground con delle regole ben precise e dei luoghi neutrali. Non è un’idea nuova, ma te la gestisci con arguzia e ironia, alleggerendo il tono del film quel tanto che basta.
- E la storia del cane? È geniale o no la storia del cane?
- Già, l’idea del cane come casus belli è perfetta. A quelli che hanno ucciso un cane puoi fare di tutto e non passare mai dalla parte del torto. E in generale, ti permette di innescare tutto il discorso collegato alla vendetta senza ricadere nei clichè.
- Esatto, piccola. Sono action quintessenziale, senza fronzoli. Il giusto grado di feticismo per armi da fuoco e arti marziali. Lo sai, vero, che i miei registi sono Chad Stahelski e David Leitch?
- Eh, sì. Hanno cominciato come stuntmen di lusso, creando le coerografie dei combattimenti di “Matrix”, “300”, “Hunger Games” e compagnia bella. Con te hanno fatto il salto e sono diventati registi. Effettivamente, sono riusciti molto meglio di tanti altri che ci hanno provato. Però ammetterai anche tu che il merito va anche agli attori...
- Non lo nego, piccola. Keanu Reeves è tornato, ed era ora.
Dopo quelle porcate di “Man of Tai Chi” e “47 Ronin”, torna uno dei migliori attori di film d’azioni in circolazione, alla bellezza di 51 anni. E non è un caso che tra quest’anno e l’anno prossimo il ragazzo sarà impegnato in una mezza dozzina di film. Tra cui il prossimo di Nicholas Winding Refn, per dire.
- Keanu Reeves nei film d’azione funziona, poco da fare. Riesce a mantenere costante la verosimiglianza, anche mentre si fa largo in un night club facendo più morti della battaglia del Verdun.
Però il resto del cast non è da meno: puoi contare su comprimari di tutto rispetto, da Willem Dafoe a Ian McShane, da Clarke Peters a Lance Reddick. Sono attori carismatici e navigati, che il cinema ha spesso snobbato e che si sono affermati nelle serie TV.
- Già, già… Anche Alfie Allen viene da Game of Thrones, e devo dire che nella parte del figlio viziato del mafioso ci sta a pennello.
- Oh sì, nella parte dello stronzo viziato e codardo è efficacissimo. Bisognerebbe che interpretasse anche altri ruoli, però… Invece sai chi non mi è piaciuto?
- Mmm? Chi?
- Michael Nyqvist. Il mafioso russo, Viggo. Prima è spietato e violento, poi sembra voler alleggerire il tono, senza mai riuscire a dare spessore al personaggio.
- Oh, andiamo, sii clemente. Michael Nyqvist ha la parte del boss mafioso, un topos che è stato sviscerato e interpretato in ogni sfumatura. È quasi impossibile riuscire ad inventarsi qualcosa di nuovo…
- Non hai tutti i torti. E comunque, Michael Nyqvist resta l’ultimo dei tuoi problemi.
- Come prego?
- Mi spiace, tesoro mio. Ti ho detto che mi sei piaciuto, ed è vero, ma alla fine ti sputtani. Duri almeno venti minuti di troppo. Dovevi finire quando il protagonista ammazza il figlio di Viggo. Poi diventi insipido, scontato, sai di già visto.
- Io, insipido? Piccola, di che parli?
- Guarda, mi limito allo scontro finale sotto la pioggia: Viggo disarmato, John con una pistola, e Viggo che sfida John a vedersela a mani nude, “no more guns, no more bullets”.
- E che problema c’è?
- C’è che era una trovata già vecchia ai tempi di "Commando", cristo!
E poi, aspetta: dopo che non per tutto il film fa altro che massacrare killer professionisti, il protagonista si fa quasi ammazzare da un russo imbolsito? Ma stiamo scherzando?
Mi spiace, John Wick, ma sembra davvero che quegli ultimi venti minuti te li abbiano ficcati dentro a forza, che abbiamo deciso di modificare un finale che andava benissimo com'era per lasciare spazio al secondo episodio dell’inevitabile trilogia.
E difatti, "John Wick 2" è già stato annunciato: stesso protagonista, stessi registi.
- Ma ti prego, non farmi la morale! Sai bene come vanno queste cose, è come opporsi alla marea.
- Va bene, John Wick. Stiamo a vedere come sarà il tuo sequel, poi ne riparleremo. Adesso, visto che non mi vuoi far dormire, vieni qua e finisci quello che hai iniziato...