sabato 18 luglio 2015

Recensione del film "CINDERELLA" di Kenneth Branagh

- Cinderella.
- Mmm… dimmi, dolcezza…
- Primo, sposta quella mano dal mio braccio. Secondo, hai cinque minuti per raccogliere la tua roba e sparire.
- E-eh?
- Cinque minuti. Su, dai, rapida.
- Ma-ma… come ti permetti? Non ti è piaciuto?
- Le tue mutande sono sotto il mobile…
- Ma insomma, un po’ di rispetto! Sono Cenerentola, una fiaba senza tempo! Sono il live-action di un classico Disney, che diamine!
- Vecchia, sei un’occasione mancata. L’ennesima. E sono stato stupido io a cascarci.




- Sei un bruto! Un mostro! Non hai proprio alcun rispetto per la fiaba di Perrault, per uno dei miti formativi dell’infanzia di milioni di bambini? E comunque, caro mio, ho sbancato ai botteghini e le recensioni sono state ottime.
- Allora, anzitutto Perrault lasciamolo stare, eh? Ha adattato la storia dalla tradizione popolare orientale, in cui la protagonista era una mignotta d’alto bordo con i piedi piccolissimi, da cui la storia della scarpetta... 
Poi sono arrivati i fratelli Grimm e poi Walt Disney, dei quali tu sei una patetica imitazione.
Ed è vero, sant’iddio: sei piaciuta a molti critici e pure ai botteghini, ma dopo che è successo lo stesso con “Maleficent” non mi stupisco più di nulla. Ecco, consolati: per quanto tu possa essere un film scadente, non sarai mai peggio di quella badilata di catrame negli occhi che è stato “Maleficent”. Alla fine dei conti, qualcosa da salvare ce l’hai…
- Oh, troppo gentile! Che galantuomo!
- Sì, sì, non ti entusiasmare... Con l’eccezione di Richard Madden nei panni del principe e di Helena Bonham Carter in quelli della fata madrina, che non funzionano neanche da lontano, il tuo cast è abbastanza buono. 
E Lily James, ossia Cinderella, è stata una rivelazione, forse l’unica cosa di te che mi è veramente piaciuta. Mi aspettavo la solita biondina dal sorriso facile con alle spalle nulla più di un ruolo in un film per per young adults, invece si dimostra una professionista navigata che ha inquadrato alla perfezione la parte e riesce a creare una Cenerentola verosimile, che unisce tradizione e modernità





Poi ovviamente, c’è Cate Blanchett, come sempre eccezionale.
- Beh, se non lo sai, il mio regista è un signore di nome Kenneth Branagh, non proprio l’ultimo arrivato!
- Ah! Come vuoi, piccola. Parliamo del tuo regista. Kenneth Branagh in effetti è colpevole solo in parte. È un cineasta di talento, e come altri talentuosi ha capito che di questi tempi raramente la qualità paga, men che meno l’arte.
Se dovessi tirare a indovinare, direi che ha accettato di girare te, soggiogando alle esigenze di una produzione consacrata al mercato per poter poi seguire e finanziare in libertà altri progetti, tipo la compagnia teatrale che ha fondato. Perlomeno, è quello che fanno molti al posto suo...
E nonostante un ottimo regista e degli attori talentuosi, Cinderella, rimani un’occasione mancata. Un altro film nel filone dei remake, reboot, live action o chi per essi. 
Avresti anche degli spunti interessanti: il concetto della gentilezza come fonte di potere, l'accettazione della propria identità al di là dei "mascheramenti magici" e la miglior matrigna cattiva che si sia mai vista... 




Ma ti guardi bene dall'approfondire alcunché, e banalizzi il tutto con una narrazione del tutto priva di originalità.
Sei un prodotto senza arte né parte fatto per vendere sulle spalle dei classici, e tra un paio d’anni nessuno si ricorderà di te.
- Sei crudele!
- Stai zitta e ascolta. Il mito e la tradizione sono arrivati a noi perché hanno qualcosa da dire, non perché ci intrattengono per un paio d’ore. Quando si rielabora un classico, bisogna sovvertirlo, sconvolgerlo, darlo alle fiamme e guardarlo rinascere dalle sue ceneri. 
Invece tu hai dovuto sputtanarti con i siparietti dei quattro sorci in CGI e del gatto animatrone...
- Ma i siparietti con i topi piacciono ai bambini!
- Per carità, lascia stare i bambini! I film per bambini oggi hanno standard di qualità altissimi, sono tra quelli che vendono di più. C’è più lavoro in cinque minuti di un cartone animato che in tutto tuo primo tempo. 
Tu, invece, cadi nella febbre da effetto speciale. Impara da Mad Max, carina: adesso, l’effetto speciale funziona quando è in secondo piano, quando quasi non si vede. E fidati, anche i bambini ne hanno abbastanza dello spiattellamento indiscriminato di CGI.
- Se è così, me ne vado. Non ti disturbo un istante di più.
- Cinderella...
- No, non c'è nulla che puoi dire!
- No, vecchia, è che hai lasciato una scarpa dietro la porta. Ecco, prendi... E ora vai pure, non ti trattengo più.

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