***SPOILER***
- Fury…
- Non c’è bisogno di dire niente, piccola. Lo so….
- Cosa?
- Ti sono piaciuto da morire.
- Cosa?
- Tranquilla, lo so… Sono epico, eroico, evocativo. Ti ho messo davanti alla cruda realtà della guerra. Niente finzioni, niente storielle. Psicologia di guerra, punto e basta.
- Psicologia di guerra?
Fury, fermiamoci un istante. Partiamo da una cosa semplice: perchè per tutto il film Logan Lerman non fa che essere preso a sberle?
- Non capisco…
- Logan Lerman interpreta il soldato Norman, giusto? Il classico soldatino di primo pelo che ha ribrezzo per la guerra e che, guarda un po’, non ha un addestramento da combattente ma da dattilografo… Come il soldato Upham ne “Salvate il soldato Ryan”.
- Ma è ovvio, no? Il soldato Norman rappresenta l’innocenza, l’ingenuità dei non-guerrieri. Per renderlo forte e permettergli di sopravvivere alla guerra, i suoi compagni devono andarci pesante.
- Eh, no. Qui non si parla di “andarci pesante”, i suoi compagni non gli stanno insegnando niente. Logan Lerman non fa che venire insultato e malmenato per tutta la tua durata. Sei fondamentalmente una gara a chi schiaffeggia di più Logan Lerman, giocata su un campo di testosterone.
Guardare quel povero ragazzo che viene sbattuto come un tappeto non è piacevole e non fa pensare alla durezza della guerra. Casomai, fa pensare ad un regista che cerca di coprire con brutalità eccessiva la pochezza dei propri argomenti.
- Tesoro, non sai quello che dici. Il mio regista è David Ayer, uno con le palle: ha voluto spingere gli attori fino al limite. Ha espressamente richiesto che fossero verbalmente e fisicamente aggressivi uno con l’altro. Questo è il cinema!
- Questa è pornografia. Un film non può affidarsi solo all’eccesso di realismo.
- Ah! Però quando Spielberg in “Salvate il soldato Ryan” fa vedere soldati che si reggono gli intestini e teste che esplodono, quella non è pornografia!
- Tesoro, David Ayer non è Steven Spielberg. E “Salvate il soldato Ryan” può permettersi di esibire intestini e teste esplose perchè tutto intorno c’è una regia che non sbaglia un colpo, una sceneggiatura possente ed un cast di un altro livello. Il tuo cast è fatto di gente convinta che per recitare bene sia necessario non lavarsi.
- E secondo te Brad Pitt non sarebbe un attore di alto livello?
- Quando si prende troppo sul serio, Brad Pitt non funziona. Il suo Aldo Raine in “Bastardi senza gloria” è carico di umorismo ed è spettacolare. Con te invece ha finito per ricadere nel cliché del “sergente di ferro con corpo e anima segnati da un passato tenebroso”.
Ti concedo che la scena nella casa delle due donne è gradevole, però devi spiegarmi perchè una ragazza tedesca dovrebbe sentire l’impulso irrefrenabile di portarsi a letto uno dei soldati che le hanno appena invaso la casa. È realismo, questo?
- …
- …
- Ma si diceva dei personaggi, giusto? Oltre al sergente di ferro abbiamo il soldato che cita la Bibbia ogni tre per due, il soldato cattivo e psicopatico che però sotto sotto vuole bene ai suoi compagni ed il soldato messicano. Giusto perchè metterci un nero era troppo scontato.
E vogliamo parlare del tuo finale, Fury? I cinque soldati americani che affrontano i trecento soldati tedeschi in una resistenza eroica e disperata? Non è che possa sapere di già visto?
- Puoi dire quello che ti pare, baby. A chi se ne intende sono piaciuto: questo mi importa.
E adesso levati dalle scatole, Fury. Se lo chiamo subito, forse Salvate il soldato Ryan è ancora in giro. Vediamo se riesco a salvare la nottata…
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