giovedì 30 aprile 2015

Recensione del film "A MOST VIOLENT YEAR" *SPOILER*

****SPOILER****

- Dio mio... Dio mio!
- Sst... Abbassa la voce...
- È stato spettacolare... Tu sei stata spettacolare, A Most Violent Year! Davvero, non avrei mai creduto...
- Non avresti creduto? Cosa ti aspettavi?
- Ah, non so... L'ennesimo gangster movie, con il protagonista giovane e spregiudicato che si fa strada ammazzando. Invece sei intelligente, arguta, imprevedibile. Te ne esci con simbologie colte, rimandi, sfumature. Quasi non hai colpi di scena, eppure mi hai sempre tenuto col fiato sospeso... Davvero, non me l'aspettavo.
- E pensavi che non fossi un bel film perchè non ho alle spalle una campagna marketing da blockbuster.
- Già, è così, lo ammetto...
- Eh... Sono in tanti a pensarla come te...
- E vuoi saperla una cosa? A tratti mi hai fatto pensare alle tragedie elisabettiane...
- È vero. Il protagonista, Abel, è un personaggio tragico, disperatamente combattuto. Ti faccio capire che è un immigrato, viene dai bassifondi e si è conquistato da solo, e a fatica, una posizione di prestigio nel mercato della fornitura di gas per il riscaldamento: il mercato più spietato, nella città più spietata, nell'anno più spietato della storia della città. È a questo che si riferisce il titolo, lo sapevi?
- Ah, già. Il 1981 è stato l'anno con più omicidi a New York. E nonostante questo, Abel Morales vuole restare nella legalità, giusto?
- Nella legalità, nel sogno americano. Per questo si veste sempre in modo impeccabile, per questo obbliga i suoi dipendenti, anche loro immigrati, a parlare inglese anziché spagnolo. E non vuole armare i suoi autisti anche quando questi vengono regolarmente assaliti e derubati. Vuole dimostrare a sé stesso di non essere solo uno scagnozzo arricchito.





- Cristo... Sei davvero un film molto americano.
- Oh, sì. Spietatamente americano. L'immigrato Abel Morales vuole arrivare in cima, vuole abbattere i suoi avversari ma continuare a sentirsi migliore di loro. Ha bisogno di sentirsi dalla parte della ragione, dalla parte del sogno americano.
Io racconto l'ultima parte del viaggio, l'arrivo alla cima, che non è come Abel se l'aspetta.
- E Anna Morales, la moglie del protagonista? Di lei cosa mi dici?





- Amore mio, Jessica Chastain è una garanzia. Con me ha fatto pensare a Lady MacBeth, vero?
- Già. E anche a Claire Underwood. E Oscar Isaac mette in Abel Morales la stessa ferocia di un Michael Corleone, con la differenza che non vuole premere il grilletto.
- Anna vuole quello che vuole Abel, e con la stessa intensità, ma non ha paura di sporcarsi le mani. Dove lui vuole giocare pulito ad ogni costo, lei si rende conto che è necessario rispondere al fuoco con il fuoco, lasciando da parte i principi. C'è bisogno di usare una pistola? La usa. C'è bisogno di esibire una scollatura generosa? Nessun problema. Per lei, è importante la cima, non come ci si arriva.
- E tutto questo, i due attori l'hanno capito. Sono riusciti ad andare a fondo. Sai, stavo pensando che la  tua sceneggiatura è buona, ma non è eccelsa... Tende più a voler essere realistica che brillante, o potente. È come se il regista avesse deciso di tirarsi indietro e lasciare spazio agli attori.
- La mia sceneggiatura è lineare, è vero, ma la mia regia è poderosa, impavida. Leggi le recensioni, leggi cosa dice una certa Serena Catalano.
J.C. Chandor ha voluto che il terzo protagonista fosse la New York del 1981, quando la spensieratezza hippie era ormai dimenticata, la disco e la cocaina spopolavano e c'erano strade della città da cui era bene tenersi alla larga




- Oh, sì. E alla fine... Dio mio, alla fine...
Il finale è potente, lo so. Julian è l'unico personaggio innocente del film. Per non dover affrontare la galera, decide di farla finita: si spara, e il suo sangue schizza sull'impianto per lo stoccaggio del combustibile che Abel è finalmente riuscito a comprare. È un battesimo, capisci? La nuova attività di Abel viene battezzata con il sangue dell'innocente.
E subito dopo che Julian si uccide, Abel cosa fa? Corre a tappare il buco che il proiettile, attraversando la testa del giovane, ha fatto nel serbatoio di combustibile.
- Lo so... Valeva la pena di venire a vederti solo per quella scena. Senti, ti posso chiedere un'altra cosa?
- Certo! Vuoi sapere della fotografia?
- No. Volevo sapere se devi andartene subito o se abbiamo un po' di tempo.
- Un po' di tempo ce l'abbiamo. Vieni qui...

2 commenti:

  1. La recensione è ottima e mi hai decisamente convinto: lo devo vedere! Corro!

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    1. Bravo. Poi fammi sapere se ti piace... e stiamo in attesa di vedere Isaac in Star Wars...

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